BONUS VERDE: AUMENTA IL VALORE DELLA TUA CASA CON GIARDINO

SFRUTTA GLI INCENTIVI GIARDINO PER VENDERE LA TUA CASA A MILANO AL MIGLIOR PREZZO

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Il giardino per un immobile è uno degli elementi che può aumentarne il valore di mercato. Un prato e delle siepi ben curati fanno sempre una bella impressione e… attraggono potenziali acquirenti.
Non sempre, però, si riesce a sfruttare al meglio il potenziale del proprio giardino per mancanza di tempo, condizioni climatiche, ecc. ma, oggi, grazie al Bonus Verde, può essere il momento giusto per dare una nuova vita allo spazio verde dell’abitazione, aumentando anche il valore della casa.
E se un giardino non ce l’hai ma hai un terrazzo, puoi anche prendere in considerazione di allestire un giardino pensile:
il Bonus Verde ti aiuterà! Scopriamo insieme quali son i requisiti,
i lavori ammessi, la documentazione
necessaria, i vantaggi di questa agevolazione fiscale ecc.  

BONUS VERDE: COSA COMPRENDE E COME FUNZIONA



Il Bonus Verde 2022 è una detrazione Irpef pari al 36% per le spese sostenute per un importo massimo di 5.000 euro annui per unità immobiliare. Ciò significa che vale anche per le spese sostenute per i lavori nelle parti comuni dei condomini.
Si tratta di un incentivo fiscale per cui possono fare domanda i contribuenti che possiedono o detengono un immobile dotato di giardino, aree verdi o terrazzo in cui allestire un giardino pensile. Il bonus ha l’obiettivo di consentire un efficientamento delle aree verdi, con particolare riguardo per la fornitura e messa a dimora di arbusti e piante di qualsiasi genere o tipo.
La Legge di Bilancio 2022 ha prorogato questa agevolazione fiscale fino al 31 dicembre 2024. Quali sono i lavori che rientrano nel Bonus Verde?
Tra le spese ammesse rientrano quelle sostenute per:
  • Grandi potature;
  • Realizzazione di pozzi;
  • Riqualificazione di prati;
  • Gli impianti addetti all'irrigazione;
  • Progettazione di lavori successivamente effettuati;
  • Realizzazione di giardini pensili e coperture a verde;
  • Sistemazione a verde delle aree scoperte, delle pertinenze o recinzioni, nonché private di edifici e unità immobiliari.
Non rientrano, invece:
  • La manutenzione ordinaria dei giardini;
  • Gli interventi lavorativi in economia, attraverso l'acquisto di materiali, da parte del proprietario;
  • L’acquisto di attrezzature - quali pale, picconi, tagliaerba ecc - specifiche per la cura del giardino.
Queste spese non sono incluse tra quelle agevolabili del
Bonus Verde poiché non producono alcun lavoro innovativo o modificativo.
Se vuoi sapere quali sono gli altri Bonus Casa 2022 che possono aiutarti ad aumentare il valore del tuo immobile, qui  trovi la lista completa.  

BONUS VERDE DOCUMENTAZIONE: AUTOCERTIFICAZIONI, PAGAMENTI, FATTURE



Per accedere alla detrazione fiscale del Bonus Verde 2022 uno dei requisiti fondamentali è che i pagamenti dei lavori siano tracciabili, eseguibili quindi attraverso un sistema
– bonifico bancario o postale – che tenga traccia di:
  • Causale del versamento;
  • Codice fiscale del beneficiario della detrazione;
  • Numero di partita IVA o codice fiscale a cui viene indirizzato il bonifico.
La tracciabilità dei pagamenti può avvenire anche attraverso i più moderni metodi di pagamento digitale (bonifici, bancomat, carte di credito). Così come bisogna tenere traccia dei pagamenti,
è fondamentale conservare una serie di documenti, come:
  • Le fatture o le ricevute fiscali che comprovino il sostenimento della spesa e la riconducibilità della stessa agli interventi ammessi dal Bonus Verde;
  • La documentazione che attesti l'avvenuto pagamento
    delle spese;
  • L’autocertificazione che attesti l’ammontare delle spese e, in particolare, la sua ammissibilità nel limite imposto;
  • La dichiarazione dell’amministratore condominiale per l'attestazione della sua adempienza agli obblighi previsti dalla legge e la certificazione dell’entità della somma corrisposta
    dal condominio;
  • L’autocertificazione attestante la natura dei lavori effettuati e i dati catastali delle unità immobiliari, in caso il condominio sia composto da un numero inferiore o uguale a otto condomini.
La documentazione in questione dovrà essere conservata fino al termine del periodo di accertamento sulla dichiarazione dei redditi. Quindi, l’obbligo di conservazione si estende fino al 31 dicembre del quinto anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione dei redditi a cui si riferisce la spesa.  

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